The Circus Comes to Town

Fonte: BabyTV

Squilli di trombe!
Rulli di tamburi!
Clangori di piatti!
Svolazzi di fisarmonica!
STA ARRIVANDO IL CIRCO!

Ecco che i carrozzoni fanno il loro ingresso in città. Ci sono le volpi acrobate, il coniglio prestigiatore, i pagliacci con strumenti tra i bracci (!), il topo forzuto che batte ritmicamente due enormi manubri. E in testa al corteo, c'è lui, la star del circo: il piccolo topo con cappello a cono e la faccia dall'espressione furbetta.

Ciascuna puntata del cartone si compone di brevi scenette, più o meno educative, non collegate tra loro, come fossero appunto dei numeri da circo. Quando sono "più educative", trattano di concetti logici, associazioni, quantità, eccetera. Quando sono "meno educative", non significa che insegnano a lanciare sassi sui vetri o tirare la coda ai gatti, bensì sono semplicemente divertenti e buffe da guardare. Educativamente neutre.

Farò ora una breve rassegna di quelle che sono le scenette più significative e meno corte.

Prova di forza
Qualche riga sopra ho accennato al piccolo topo col cappello a cono. Ho scritto che lui è la star del circo perché praticamente c'è sempre, in ogni numero, e sono rare le volte in cui cede il palco a qualcun altro.

In questa scenetta, divide il palcoscenico col topo forzuto, un tipo-topo piuttosto ben caratterizzato: baffoni enormi, ampie spalle robuste, torace immenso, gambe filiformi e in testa un minuscolissimo cappello con sopra un ancor più minuscolo fiore. Un altro dettaglio piuttosto divertente è il tatuaggio che questo topo forzuto ha su un braccio: vi si può leggere sopra "I love cheese" in simboli.

In questo numero, il topo forzuto appare in scena facendo qualche posa da culturista e mettendo in mostra i muscoli, in modo da far capire bene che lui è proprio un tipo erculeo dotato di forza sovratopica.

Sul palcoscenico è presente proprio quel tipo di attrezzatura che dovrebbe consentirgli di dare sfoggio della sua forza immensa: una struttura dotata di saracinesca sollevabile soltanto tramite poderose martellate su un apposito pulsante. Praticamente una versione cartoonesca del classico gioco da luna park dove i maschi muscolosi battono col martellone su un grande pulsantone e da lì capiscono se sono dei novelli Maciste o se invece hanno i muscoli rattrapiti stile mollusco per essere stati troppe ore sul divano a bere birra e pigiare i tasti del telecomando.

Il topo forzuto, tutto baldanzoso, prende il martello e dà un'energica martellata sul pulsante, ma la saracinesca si alza solo per un terzo, lasciando intravvedere una illustrazione raffigurante un animale. Il pubblico è stupito, pure il topo forzuto non se l'aspettava. Il piccolo topo, invece, ride divertito e anzi prova a dare consigli su come bisognerebbe colpire il pulsante.

Inutile dire che il topo forzuto non ascolta nemmeno i consigli del piccolo topo e dà un'altra martellata, così forte da essere sbalzato all'indietro. Ma neanche questa volta la saracinesca si alza del tutto, diciamo che arriva solo ai due terzi, permettendo di vedere un po' meglio il disegno animalesco che c'è sotto. Il piccolo topo adesso ride proprio sgangheratamente, anzi, si rotola pure.

Poi si ricompone, scavalca il topo forzuto ancora a terra per lo stupore e, facendo piccoli e aggraziati passi sulle punte come un ballerino classico, prende il martello, si avvicina al pulsante e BAM! La saracinesca si spalanca lasciando tutti stupefatti: come ha potuto un topo così piccolo riuscire laddove un grande topo muscoloso non ce l'ha fatta?

Comunque il topo forzuto non è scalfito nella sua autostima e anzi solleva in alto il piccolo topo, come fosse una coppa, in modo che il festante pubblico possa vederlo bene e acclamarlo calorosamente.

I nostri due protagonisti impegnati in una gara di grandezza:
quale mela è più grande? (Fonte immagine: Baby TV)

Numeri di magia
Il piccolo topo ha un rapporto piuttosto conflittuale con il prestigiatore del circo. Cioè, il prestigiatore se ne starebbe anche per i fatti suoi a fare le sue magie, ma il piccolo topo non si tira indietro se si tratta di fargli qualche dispettuccio. Tipo quando il prestigiatore vorrebbe sedersi a tavola e mangiare delle sugose polpette, ma il piccolo topo, nascosto sotto il tavolo, glielo sposta continuamente, costringendo il mago a un divertente inseguimento.

In una scenetta, questo mago (che non è un topo bensì un coniglio) si predispone a usare la bacchetta magica allo scopo di far uscire qualcosa dal suo cilindro. Il piccolo topo lo tira per il mantello e gli mostra un disegno di quello che vorrebbe che il mago facesse apparire.

Il mago è tutto compiaciuto e sicuro di sè e inizia ad agitare la bacchetta un po' come se stesse mescolando il minestrone e canticchia strane formule magiche: "BLABLABLAA bla BLA blaaaa". Nel bel mezzo del rito, il piccolo topo, con fare furbetto, estrae una trombetta con la quale produce un suono che spaventa tantissimo il povero mago che era tutto concentrato a fare la sua magia.

Il mago sobbalza, la bacchetta magica si imbizzarisce e PUF! Appare qualcosa di completamente diverso da quello che il piccolo topo aveva chiesto. E come ride, poi, quel minifurfante!

Il mago ci riprova, ma neanche il secondo tentativo gli va bene perché quel discolo di un topo dal cappello a cono gli solletica l'ascella per mezzo di una piuma. Anche stavolta: PUF! Appare l'oggetto sbagliato e dalla folla si ode un mormorio di delusione. Neanche da dire che l'umore del mago oscilla tra l'imbarazzato e un'altra parola che finisce allo stesso modo.

Come può il mago fare magie in pace senza essere disturbato da quel topo monello? Facile: basta trasformarlo e quindi PUF! Il minitopo viene trasformato proprio nell'oggetto da lui stesso richiesto. Il pubblico però è un po' confuso e anche preoccupato: possibile che il minitopo sia proprio sparito?

Ma no: eccolo che appare da dietro o da dentro o da sotto l'oggetto! Tranquilli, non è facile liberarsi di lui!

In un'altra scenetta, il mago, in un attacco di distrazione, dimentica il cilindro sul palcoscenico. Arriva il piccolo topo che subito inizia a estrarne strani oggetti. Un po' mi ricorda Mr Bean quando doveva fare da assistente a un prestigiatore: quest'ultimo gli aveva fatto sparire l'orologio e Mr Bean, nel tentativo di ritrovarlo, toccava tutta l'attrezzatura del mago rivelandone i segreti.

Comunque, tornando a questo cartone, il mago non sembra essere troppo impressionato, fa una leggera smorfia di disapprovazione, ma in definitiva ne approfitta per dare prova di grande abilità magica e quindi recita il suo solito BLABLABLA (le sue formule magiche hanno tutte le stesse parole ma hanno intonazioni diverse) e in men che non si dica i pezzi che il topo ha estratto dal cilindro si ricompongono formando un oggetto di uso comune.

Volpi acrobate
Ti pareva se il piccolo topo non si insinuava anche nel numero acrobatico di una volpe che tenta di camminare sul filo aiutandosi con un bastone per mantenere l'equilibrio. Per terra c'è un mucchio di oggetti uguali e il piccolo topo spunta fuori proprio da questo mucchio. La volpe rimane impassibile.

Il piccolo topo piglia un oggetto e lo lancia su una delle estremità del bastone della volpe la quale si trova adesso in leggera difficoltà. Pende un po' da una parte, ma la sua abilità volpina le permette di non cadere.

Il topo ora lancia due oggetti sull'altra estremità del bastone e la volpe deve nuovamente destreggiarsi per ritrovare l'equilibrio. Il topo quindi lancia altri due oggetti sulla prima estremità e ora finalmente c'è una situazione di equilibrio, tre oggetti da una parte e tre dall'altra.

Ci sarebbe però ancora un oggetto da lanciare. Piccolo topo monello, non lo devi mica lanciare per forza eh? Che poi le rovini l'assetto a quella simpatica volpe acrobata. Ma figuriamoci se il topo ascolta me, lui non aspetta altro che tirare l'ultimo oggetto e far traballare la volpe, la quale, scocciata, butta tutti gli oggetti all'aria (che atterrano misteriosamente in un'ordinata pila) e conclude il numero con un salto multicarpiato ad atterraggio perfetto.

Qualche volta le volpi si esibiscono in numeri in cui incredibilmente il piccolo topo non c'è. Uno in particolare ha una connotazione marcatamente educativa: le volpi fanno piroette al trapezio e nel contempo inseriscono dei tasselli di varia forma su un pannello dove poi apparirà una figura. Le volpi mettono bene in mostra i tasselli, avvicinandoli ai buchi sul pannello, in modo che gli spettatori del circo (e soprattutto quelli a casa) possano vedere e confrontare le forme e stabilire quale sarà la posizione corretta dei tasselli.

La scatola misteriosa
C'è una grande scatola sul palco. In giro non si vede nessuno, ma si sente uno strano verso, probabilmente proveniente dalla scatola. TA-DA'! La scatola si apre e al suo interno appare il topo forzuto con un'altra scatola in mano. Si continua a udire un verso misterioso di animale.

Dopo qualche secondo, PUF! Si apre anche quest'altra scatola e al suo interno appaiono due clown con un'ulteriore scatola tra le mani. Uno di questi due clown è un normale topo con la faccia buffa, mentre l'altro un po' mi inquieta. Non ho la coulrofobia (paura dei pagliacci) ma questo qui mi mette un po' a disagio. Ha questi denti aguzzi in bella vista e gli occhietti strizzati che gli conferiscono un'espressione che non mi sconfinfera tanto. Comunque lasciamo perdere.

Anche questa terza scatola si apre e naturalmente chi appare? Il nostro amico dal cappello a punta che, manco a dirlo, regge in mano l'ennesima scatola. Intanto, il verso animalesco si fa sempre più sentire e infatti....anche l'ultima scatola si apre e appare un gigantesco animale a molla, praticamente più gigante di tutti quanti i personaggi messi assieme. Era lui che faceva il verso!

Numeri e numeretti assortiti
Il cartone è pieno di altre scenette buffe: topo piccolo e topo forzuto che fanno a gara a chi estrae da uno zaino l'oggetto più grande, oppure che riempiono il palco di rotaie e poi ci vanno sopra con un trenino. Topo forzuto che insegue per la scena un paio di scarpe apparentemente semoventi ma poi scopre che era il topetto e un altro clown a fargli lo scherzone. Oppure c'è il clown inquietante che dirige tutti i personaggi mentre eseguono un'allegra sinfonia...insomma ce n'è di ogni.

Trovo che l'illustrazione e l'animazione per l'infanzia abbiano una varietà molto maggiore rispetto a quella dedicata a fasce di età più grandi. Vedo davvero molti stili e tecniche di disegno che non riscontro in altri cartoni. Questo del circo ha un'animazione in 2D e illustrazioni con colori quasi piatti, sfumature accennate e pennelli dal leggero effetto "disturbo" o "spugna" e che ultimamente vedo molto utilizzati. A me piace molto.

I personaggi sono buffi e ben caratterizzati, le illustrazioni sono chiare, con pochi elementi, in modo che sia facilmente comprensibile quello che sta succedendo. Inoltre anche se l'animazione è leggermente più veloce rispetto ad altri cartoni, il ritmo non è mai esagerato. I cartoni per l'infanzia sono sempre piuttosto tranquilli e rilassanti, a differenza di quelli per bambini anche solo un po' più grandi. (Per esempio, Masha e Orso, che pur mi piace parecchio e di cui prima o poi scriverò, ha un ritmo piuttosto frenetico e trovo la visione tutt'altro che rilassante).

The Circus Comes to Town va in onda su BabyTV

E anche per questa volta è tutto, statemi bene.

Matrioska di topi
(Fonte immagine: Baby TV)


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