Mona & Sketch


Per lavoro, a volte mi è capitato di controllare i nomi di alcuni prodotti stranieri allo scopo di vedere se avrebbero potuto essere adatti a un pubblico italiano. Bisognava verificare che questi nomi non ricordassero dei termini volgari, offensivi o in qualche modo negativi.

Ecco, credo che forse i creatori del cartone di cui parlo in questo post non abbiano fatto fare questo controllo preventivo presso il pubblico italico, altrimenti dubito che avrebbero chiamato la protagonista Mona. È vero che non tutta Italia potrebbe capire il significato risquè del termine, ma credo che per gran parte del Nord Italia sia una parola da evitare.

Fortunatamente il nome della protagonista non viene mai pronunciato anche se ho il vago ricordo che tempo fa, nel primo periodo in cui il cartone andava in onda, alla fine della sigla ci fosse una "voce narrante" italiana che diceva "Muna e Sketch". Attualmente non si sente nessun parlato e io ho il sospetto di essermi sognata tutto...sentivo forse le voci? Eppure non mi chiamo Giovanna d'Arco.

Dopo questa abbondante disamina sul titolo del cartone, concentriamoci ora sul suo contenuto. Mona/Muna è una simpatica ragazzetta dai grandi occhiali gialli e dalla pettinatura a coda di pesce. All'inizio del cartone, esordisce dicendo di avere un amico di nome Sketch, bravissimo a realizzare i sogni. Che aspetto ha questo Sketch? Chiamiamolo subito e vediamo.

SKEEEEEEETCH! - grida Mona a pieni polmoni.

Appare un primissimo piano di occhi giganti che si guardano attorno. Ma chi è questo Sketch? Un Colosso di Rodi? No, è l'inquadratura a trarre in inganno. Sketch è in realtà una specie di minuscola matitina azzurra, più larga che alta, che scodinzola e ansima come un cagnolino.

Sketch è dotato di bocca ma non parla, preferisce disegnare e infatti, quando Mona gli chiede cosa ha fatto quel giorno, lui risponde disegnando qualcosa tipo cavalli, mucche e pecore, dai quali Mona deduce che Sketch ha passato la giornata in fattoria (a dipingere chiazze sui maiali, probabilmente).

Oppure Sketch disegna dondoli e altalene e Mona capisce che la matitina ha passato la giornata in un parco giochi (a graffittare compulsivamente sull'attrezzatura ludica, immagino. Ecco chi fa tutte quelle scritte sugli scivoli!)

Mona è esaltatissima e gli dice:"Che bello! Una grande avventura! Sìììììì! Andiamo anche noi all'avventura!" La bambina inizia a pensare a che tipo di avventura potrebbero intraprendere e se ne esce fuori con la proposta di giocare a fare un certo mestiere. In ogni puntata vuole fare un lavoro diverso come, ad esempio, l'astronauta, il carpentiere, il muratore, il mago ecc. Ed è positivo il fatto che lei proponga qualsiasi tipo di attività, ad esempio in una puntata vuole fare la principessa ma in quella dopo fa il cavaliere (e va pure a salvare il principe). Quindi non ci sono sessismi riguardo ai mestieri. Brava ragazza! Fai tutto quello che ti pare! Thumbs up!

Bene, dopo aver scelto il mestiere da fare, Mona è gasatissima e ci canta pure su una canzone con tanto di balletto e poi finisce con qualcosa tipo:"Che ne dici Sketch? Diventiamo veterinari!" Allora Sketch inizia a disegnare qualcosa che però non c'entra niente con il mestiere scelto da Mona. Forse è un sottile messaggio subliminale per far capire alla ragazzetta che lui oggi non ha tanta voglia di giocare al veterinario?

Mona non coglie il suggerimento, ridacchia e dice:"Ti sei confuso Sketch! I cantanti usano il microfono! Noi saremo VE-TE-RI-NA-RI!" Lo scandisce proprio, in modo da assicurarsi che Sketch abbia capito bene. Sketch allora cancella il microfono e disegna qualcosa di sensato, ad esempio uno stetoscopio. Mona, tutta contenta, lo incalza e lui prosegue a disegnare ma di nuovo fa lo schizzo di un oggetto che non c'entra con la professione scelta da Mona. Sketch le prova tutte per far cambiare idea alla ragazzetta!

Mona finge di non capire, pensa che Sketch sia buffo e lo esorta a disegnare tutta una serie di oggetti che sono in linea col mestiere da lei scelto. Per non rischiare che la matitina disegni cose non desiderate, lei gli specifica esattamente quello che vuole.

Però manca qualcosa. Ma certo: un abito adatto a svolgere il mestiere prescelto! Il povero Sketch fa un ultimo disperato tentativo per evitare di giocare a quello che vuole Mona e disegna un abito completamente fuori tema.

Mona allora dice qualcosa tipo:"Sketch, ma quella è una divisa da detective! Essere detective è una grande idea!"
Sketch già ci spera! La divisa da detective è forse riuscita ad affascinare Mona e non si gioca più al veterinario? No-ne! Mona prosegue:"Magari lo facciamo domani".

Mona vuole giocare al veterinario. Sketch, stacce.

Sketch si rassegna e inizia a disegnare tutta un'ambientazione adatta al tema prescelto. Non l'avevo detto prima, ma Mona vive in un grande foglio bianco, di quelli con la grana ruvida, adatti per dipingere con l'acquerello. Sketch riempie il foglio e Mona finalmente può giocare a quello che vuole.

Dopo un po' di gioco a tema, in cui Mona può fare le cose tipiche del mestiere, accade qualche imprevisto. A volte è colpa di Mona che fa un po' la sbadata e quindi se fa l'imbianchina, rovescia i barattoli di colore, oppure se fa la giocattolaia - e lo fa in modo assai poco romantico, ritrovandosi in fabbrica alla catena di montaggio - rompe la macchina assembla-giocattoli, provocando una gran confusione.

Altre volte invece accadono degli imprevisti, tipo cadere da una stella che starnutisce oppure finire in uno stagno perché un elefante starnutisce. In tutti i casi interviene Sketch che disegna qualcosa di adatto a risolvere l'inconveniente che si è creato.

La storia si avvia alla conclusione con Mona che manifesta già un interesse per qualche altra attività: il povero Sketch non ha un attimo di pace! Il mio finale preferito è nella puntata in cui Mona fa la principessa ma mentre gioca con un drago, le va a finire la palla in un pozzo. Sketch disegna una rana che tuffandosi nel pozzo recupera prontamente la palla e Mona è così contenta da dare un bacio all'anfibio. PUF! Mona si trasforma anche lei in rana, ma la cosa pare piacerle assai. Le sue parole conclusive sono:" Fare la principessa è divertente, ma anche essere una rana lo è!"

Il cartone ha lo scopo educativo di mostrare svariati tipi di lavoro e di illustrare - in tutti i sensi - l'attrezzatura che serve per svolgerli. Il disegno tipo schizzo è molto grazioso e colorato e i due personaggi sono piuttosto spiritosi.

Mona & Sketch va in onda su BabyTV

Scrivere un post è divertente, ma anche andare a dormire lo è!


Commenti

  1. A proposito di nomi, ricordo anni fa una mia collega di inglese che avrebbe voluto adottare un certo libro ma che non poteva farlo perché la protagonista si chiamava Fiona. Ma come, mi diceva, di tutti i nomi possibili, proprio Fiona dovevano scegliere! Te li immagini i ragazzi? (Per capire il suo imbarazzo, bisogna sapere che i pistoiesi non aspirano la c, ma la saltano del tutto, perciò al posto di coca cola dicono oaola, e fia sta unanimemente per...

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    1. Nooooo!! Bellissimo aneddoto! In effetti, in classe sarebbe stato tutto uno sghignazzare. Questi poveri autori di libri e cartoni devono proprio rassegnarsi a usare i nomi più comuni (Mary, Lucy, Jenny) per andare sul sicuro (forse)!

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