Hungry Henry


Henry è un gatto messicano dotato di sombrero, ha le zampe e la coda viola e, come tutti i gatti, è un pozzo senza fondo. È perennemente affamato e ogni giorno si reca nel suo ristorante preferito per placare i desideri della sua trippa.

Ma in questo ristorante non c'è mai trippa per la sua trippa, ovvero, ogni giorno Henry sfoglia il menu, sceglie qualcosa ma tutte le volte manca proprio la pietanza che vuole lui. Vuole il pompelmo? No, George, il cuoco-cameriere, abbassa lo sguardo, inizia a raspare per terra come una gallina e gli dice: "Proprio oggi ho finito i pompelmi! Non vorresti per caso un toast o una zuppa?" Oppure Henry vuole una frittata e George, dopo aver raspato, gli propone qualcosa di completamente diverso, tipo una macedonia.

Henry si fa venire una crisi di nervi e salta sul tavolo, incredulo che anche stavolta manchi proprio quello che lui desidera. Ma Henry è un gatto ardimentoso (e cocciuto), non si perde d'animo e decide di procurarsi da sè l'ingrediente essenziale per il suo pranzo. Dopo aver chiesto al cameriere dove può trovare quello che cerca, di solito parte alla volta del supermercato.

La gestrice del supermercato, tal Gabriella, finge sempre di non capire quello che Henry vuole. Lui dice: "Non avresti delle banane per Henry?" (lui parla sempre di sè in terza persona) e Gabriella gli dice: "Cos'è che vuoi Henry?" Lui disperato: "Delle BANANE!" Anche Gabriella, naturalmente, proprio oggi ha finito le banane e spedisce il povero gatto al mercato, dove sicuramente Jack, che ha una bancarella, darà al povero Henry quello che cerca.

Balzellon balzelloni, Henry raggiunge il mercato, luogo popolato da allegri e panciuti fruttivendoli ghignanti. Jack è uno di loro. Henry fa la sua richiesta e naturalmente anche Jack ha finito le scorte di quello che il gatto cerca. Ad Henry disperato si ammosciano i baffi, tipo Fu Manchu. Si riprende subito però, dal momento che Jack gli dice dove andare, di solito al campo, o in serra, o nell'orto. Qui Henry dimostra di essere un po' tonto perchè deve sempre farsi ripetere le cose due volte.
Dialogo tipico:
Jack: "Le pannocchie si trovano nel campo!"
Henry: "Henry non ha capito niente! Dove deve andare Henry?"
Jack: "NEL CAMPO!"

A volte c'è una variazione nello schema della storia. Quando Henry vuole qualcosa tipo latte o uova, Jack non compare vicino al suo banco fruttaverdura bensì accanto al suo furgone con cui apparentemente consegna la roba nei supermercati. Ecco che qui l'ingenuità di Henry raggiunge l'apoteosi e ha il coraggio di chiedere a Jack: "Non potresti per favore fare a Henry delle uova nel tuo camion?" Naturalmente Jack gli ride in faccia: "Uova nel camion??Che idea!"

Le storie terminano felicemente quando Henry raggiunge la terza tappa della sua odissea, dove la gentile Isabella finalmente gli dà quello che cerca e il povero gatto affamato può far ritorno al ristorante dove George gli preparerà l'agognato pranzo.

Il disegno è molto simpatico e cartoonistico, tutti gli oggetti hanno un che di pisano: pentole, case, porte, finestre sono inspiegabilmente pendenti.

Il doppiaggio è ben fatto e la voce italiana di Henry è molto azzeccata, mi piace di più di quella inglese.

Il cartone ha la sua funzione educativa in quanto fa vedere ai bambini da dove provengono gli alimenti. Sembra che parecchi infanti, soprattutto di città, non sappiano cosa sia una gallina o una mucca. Alcuni di quelli che lo sanno credono che le mucche siano viola, come quelle di una nota cioccolata, oppure non sanno che l'hamburger dentro il panino sia da collegare a un bovino. Molto spesso non hanno idea di quali animali depongono le uova.

Quindi, W Henry e le sue avventure mangerecce!

Henry è visibile su BabyTV

Ecco il nostro amico gatto


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